Trattamento della vertigine posizionale parossistica benigna


La vertigine posizionale parossistica benigna ( VPPB ) è una condizione benigna, che tende a risolversi spontaneamente con il passare del tempo.
Il trattamento causale prevede l’utilizzo di farmaci antivertiginosi e l’esecuzione di opportune manovre.

Nel 1988, Semont e collaboratori descrissero una manovra liberatoria: sottoponendo il paziente a precisi movimenti del capo si determina la fuoriuscita delle particelle dal canale semicircolare verso l’utricolo, dove non possono determinare sintomatologia né durante le accelerazioni angolari né nei movimenti della testa. Durante la manovra di Semont il paziente, seduto con la testa latero-ruotata di 30° verso l’orecchio sano, viene rapidamente disteso sul lato affetto con lo sguardo rivolto verso l’alto: tale stimolazione provoca nistagmo. Dopo circa due minuti, viene portato con un movimento piuttosto deciso sul lato opposto con lo sguardo rivolto verso il basso.
L’efficacia della manovra è indicata dalla comparsa di nistagmo liberatorio che presenta direzione opposta al nistagmo precedente.
Semont e collaboratori hanno rilevato, in uno studio condotto su 711 pazienti, una risposta nell’84% dei pazienti dopo la prima esecuzione, percentuale salita a 93% dopo la seconda procedura eseguita una settimana più tardi.

A questa terapia si può affiancare un trattamento sintomatico con Betaistina ( Vertiserc ). A un dosaggio di 16 mg b.i.d. ( due volte al giorno ) permette il miglioramento della sintomatologia avvertita dal paziente nell’82% dei casi nell’arco di 3 mesi.
La sua somministrazione è consigliata nell’intervallo ( in genere una settimana ) tra le esecuzioni della manovra liberatoria e nelle due settimane successive all’ultima manovra.
Nel caso non sia possibile sottoporre immediatamente il paziente alle manovre liberatorie, può essere intrapresa da subito la somministrazione di Betaistina, in modo da risolvere la sintomatologia vertiginosa. ( Xagena2004 )

Passàli D, Trends Med 2004;4:127-138

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